Esiste un confine netto e preciso tra Vizio e Virtù, malaffare e onestà? Quanto vale un ora di tranquillità? Sono queste le domanda che Cristiano, un provincialotto catapultato in città pone a se stesso, ed al mondo che lo circonda. In uno dei quartieri più popolari e antichi di Napoli a via Mezzo Cannone la strada dell’università Federico II, c’è Il bar “Astra” . Il locale è frequentato da professori e studenti provenienti da tutto il sud Italia e dalla “fauna locale” che da sempre vive ai margini della società e della legalità.
Il proprietario Don Antonio un uomo “rispettato” nel quartiere, è anche tenutario di un circolo culturale che funge da copertura ad una vera e propria bisca clandestina. In questo scenario irromperà da una lontana provincia il nipote spedito a Napoli perché coinvolto in scandalo al paese. L’incontro del giovane con questo ambiente rappresenterà, mano a mano che la storia si dipana, la complessità e difficoltà delle nostre società metropolitane. Il crimine messo al servizio della spasmodica ricerca di denaro e di potere, farà i conti con l’amore.
L’ esito dell’eterna battaglia tra il bene ed il male non avrà vincitori, i personaggi affronteranno con passione e ironia le difficoltà e le scelte della vita. Non sempre quello che è giusto corrisponde a quello che amiamo e la coerenza quasi mai rappresenta integrità morale.
La mania di Maria, cameriera al bar Astra, per le medicine e i medici; la frustrazione della signora Matilde, Aristocratica decaduta per colpa del marito defunto e la prosopopea della professoressa Cutolo, si incontreranno e scontreranno con i problemi di Ciro, studente fuori corso non più giovane; la durezza della signora Sara, vera e propria manager della camorra e la vacuità di Rosina vera e propria appassionata di gossip.
Al centro Cristiano e Rossana che con il loro amore tenteranno di cambiare il mondo che li circonda, la storia finirà ….
Nella commedia ci sono numerose citazioni tra le quali:
Cirano di Bergerac Edmond Rostand – Il sabato del villaggio Giacomo Leopardi – Quei figuri di tanti anni fa Eduardo De Filippo – Giulio Cesare Shakespeare – 1° lettera ai Corinzi Paolo di Tarso – Frammenti in versi Saffo
Scritto e diretto da Mario Canale
con
Fabio Gagliardi
Antonio Romano
Salvatore Laudati
Aldo Fiore
Francesca Perrelli
Nicla Di Biase
Natasha Rotondi
Maria Ferrante
Carla Persico
scene Fabio Tommaselli luciesuoni Massimo Luciani foto Gabriella Branda direttore di scena Giovanna Neiviller